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Frammenti di una fenomenologia dell'eccedenza. Contributi per una riflessione antropologica


ISBN: 9788831967525

Di Nicolò Edizioni - Messina

pp. XXVI - 272

euro 20.00

Contributi di

Luisa Cacopardo, Paolo Casuscelli, Lidia Manganaro, Cesare Natoli, Gianfranco Pavone, Gilda Saija, Patrizia Salvatore

L’uomo è un essere che non sta nella propria pelle, una natura che non sta dentro se stessa. Ogni singola esistenza si situa al punto di incontro di condizioni già date: fisiche, biologiche, ambientali, sociali, economiche, storiche, culturali, spirituali. Ma ogni vita umana non è mai la semplice somma o il mero prodotto di esse. L’uomo le eccede e vi si rapporta in maniera plastica, con una spiccata attitudine trasformatrice e generatrice. L’eccedenza è il contrassegno della condizione umana.

“Senso”, “erranza”, “parola”, “silenzio”, “narrazione”, “sequela”, “resistenza”, “amore”, “desiderio”, “suono”: sono questi i fenomeni e gli atti umani in cui si è cercato di intercettare rifrazioni dell’eccedenza.

Il volume raccoglie i contributi presentati tra l’ottobre del 2019 e il maggio del 2020 a un corso di aggiornamento per docenti promosso dal Liceo Scientifico Seguenza di Messina.

L’insieme di questi contributi è soltanto la raccolta di qualche frammento di una fenomenologia dell’eccedenza, forse utile a contrastare visioni monodimensionali dell’essere umano.

Gli amici che hanno collaborato a questo lavoro, nella diversità delle sensibilità e degli interessi personali, hanno inteso condividere analisi e riflessioni su un minimale nucleo antropologico. L’uomo è un essere che non sta nella propria pelle, sempre decentrato rispetto a se stesso e sempre oltrepassante se stesso, la cui vita trasfigura rapporti funzionali in relazioni etiche e rappresentazioni simboliche, cioè di senso. Un essere la cui mendicità diviene generativa, la cui dismisura si muove nella terribile ambiguità della distruzione e della fecondità.

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